50 anni di storia italiana dagli anni 20 agli anni 70 raccontati attraverso le vicende amare e buffe di Teresa. E' l'altra Italia, quella dei poveri e dei diseredati, di quelli per cui le guerre e il progresso così come il boom economico sono sempre motivo di guai. Teresa è dalla parte di quelli che subiscono, si arrangiano, quelle anime semplici, libere e inquiete, incapaci di trovare collocazione all'interno della società. Lo spettacolo è funambolico così come la vita di Teresa (Mariangela D'Abbraccio). La macchina scenica è una scatola nera dalla quale a sorpresa si materializzano oggetti animati e trabocchetti. I costumi, i travestimenti della "ladra" Teresa. Musiche e canzoni originali di Sergio Cammariere, sono la sonora colonna portante dello spettacolo. Il ritmo incalzante dello spettacolo, accompagna il viaggio frenetico di Teresa alla ricerca affannosa di una realizzazione personale che non sarà mai raggiunta. Teresa l'ho incontrata in un carcere nel '69, le ho parlato per due minuti e ho capito che era il personaggio che cercavo. Questo libro* si ispira, come ritmo, struttura narrativa, forza mimetica, ai grandi amori della mia adolescenza: i romanzi picareschi. Alla storia di Teresa ho aggiunto altre storie, sentite in altre prigioni durante la mia inchiesta sulle carceri femminili da Trieste a Palermo. Dacia Maraini