LOVE'S KAMIKAZE Lancinante storia d’amore tra un'israeliana e un palestinese, a Tel Aviv, L’amore che vince sulla guerra Di mario Moretti Con Valentina Chico, Francesco Siciliano Regia Claudio Buonincontri Musiche Antonio Di Pofi Ufficio stampa Paola Silvia Rotunno Pubbliche relazioni Daniela Rotunno La storia d'amore tra Naomi, ebra, e Abdel, palestinese, oggi, a Tel Aviv, ha più chiavi di lettura. Quella che sembra la più imperiosa, data la stretta, tragica attualità del momento, non è la più evidente. Emergono altri temi, altrettanto urgenti: la difficoltà di una vita in bilico, di un domani imperscrutabile, di un muro sempre più minaccioso che ci associa al pensiero di altri muri, ma anche, e soprattutto, l'impossibilità di amarsi limpidamente, com’è nel diritto di ogni essere umano. Due ragazzi liberi da idee preconcette, alieni da qualsiasi fondamentalismo religioso e da ogni distruttivo nazionalismo, lontani dai calcoli bizantini della politica dei vari paesi - tutti - che sono, in un modo o nell'altro, implicati nella questione arabo-palestinese: due ragazzi che, malgrado le differenze di religione, di classe, di storia, sono e si sentono ancora fratelli e figli della stessa terra, sono costretti alla fine a cadere nel baratro che separa due famiglie nemiche. Ecco: il teatro non racconta solo favole, vuole anche essere carne, viscere, sangue della nostra faticosa, assurda, impietosa esistenza. E, soprattutto, vuole portare un granello di sabbia, una pietra un mattone, alla costruzione dell'edificio della pace. Un discorso utopistico? Senza dubbio. Ma le utopie dei deboli sono le paure dei forti. Mario Moretti
COSI’ DEFINITO DALLA CRITICA “Love’s Kamikaze […] racconta una storia di lacerante attualità. […] In un emozionante percorso e in progressive crisi di identità, giungono al drammatico epilogo di un gesto estremo” Franco De Ciuceis – Il Mattino di Napoli “Love’s Kamikaze […] penetra nell’attualità del conflitto fra israeliani e palestinesi confermando il valore e l’efficacia della drammaturgia italiana contemporanea. […] Tiberia De Matteis – Il Tempo