Racconto d' Inverno è la sfolgorante analisi dell'uomo capace di distruggere la propria felicità . Basta un presupposto, il piu' indelebile, perche' la luce si muti in oscura cecità e lasci spazio alla violenza e alla distruzione.
"Solo le cose sospettate sono vere" afferma Leonte, re di Sicilia, e su questa spinta si getterà nel delirio della gelosia, imprigionando Ermione la fedele consorte e ripudiando la figlia appena nata ritenendola il frutto di un adulterio: solo la morte del suo primo erede, Mamillio, arresterà questa bestiale corsa. Troppo tardi. Attorno a Leonte si fa il vuoto della solitudine e del pentimento. Ma come ogni esperienza pare debba servire solo a chi la compie cosi' anche il suo compagno d' infanzia Polissene, Re di Boemia , colui che sedici anni prima era stato l' oggetto della gelosia di Leonte, durante una festa pastorale viene accecato, anche lui, da una "passione", diversa da quella dell' amico , ma non meno pericolosa e distruttiva: la possessività.
Suo figlio Florizel innamorato di una giovane pastora, Perdita, è costretto alla fuga con la giovinetta minacciato da furori del padre che vuole per lui un matrimonio principesco. Per fortuna il loro approdo sarà proprio la Sicilia dove Leonte mutato dal tempo e dalla sofferenza dipanerà i propri e altrui travagli.
Se nel Racconto d' Inverno , la Morte è l' esecutore capitale che tronca ogni azione buona o malvagia, il Tempio invece, giudice piu' clemente, invita gli uomini a meditare e a trovare attraverso la dolorosa esperienza quella consapevolezza che i Saggi raccontano ma che noi disattenti, o bambini caoarbi, prima di accettarla vogliamo toccare con mano.
Shakespeare lo sapeva e forse per questo fa raccontare nell' inverno della vita ciò che i suoi personaggi hanno vissuto prima nelle loro tumultuose e perdute stagioni.
Giancarlo Cobelli
Foto 1 : Locandina spettacolo con attori e interpreti
Foto n. 2 : Bozzetto scenografia di Paolo Tommasi
Foto n. 3 : Giancarlo Cobelli
Foto n. 4 : Giorgio Albertazzi e Antonietta Carbonetti
Foto n. 5 : Pino Micol